La transizione energetica è una delle sfide più urgenti del nostro tempo, e l’Unione Europea si è posta l’obiettivo ambizioso di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Uno dei settori chiave su cui intervenire è quello edilizio, responsabile di circa il 36% delle emissioni di gas serra e del 40% del consumo energetico totale dell’UE. In questo contesto si inserisce la cosiddetta Direttiva “Case Green”, approvata definitivamente nel 2024, come revisione della Direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica degli edifici.

La direttiva mira a:
Rendere tutto il parco immobiliare europeo a emissioni zero entro il 2050;
• Ridurre la povertà energetica migliorando la qualità degli edifici più obsoleti;
• Promuovere l’utilizzo di fonti rinnovabili negli edifici;
• Migliorare il comfort abitativo e ridurre le bollette energetiche.

Interventi previsti

  • 1

    Nuovi edifici a zero emissioni
    Dal 2028, tutti i nuovi edifici pubblici dovranno essere a emissioni zero, ovvero non dovranno produrre emissioni dirette di CO₂. Questa misura si estenderà a tutti i nuovi edifici residenziali a partire dal 2030.

  • 2

    Obbligo di ristrutturazione degli edifici esistenti
    Gli Stati membri dovranno garantire che:
    • Gli edifici residenziali più energivori (in classe energetica G o F) vengano gradualmente migliorati;
    • Le emissioni medie degli edifici esistenti siano ridotte secondo target nazionali vincolanti;
    • Le ristrutturazioni siano accompagnate da misure sociali per tutelare i cittadini vulnerabili.

  • 3
    Eliminazione graduale delle caldaie a combustibili fossili
    • Dal 2025 non saranno più ammessi incentivi per l’installazione di caldaie a gas;
    • Gli Stati membri dovranno adottare strategie per la sostituzione progressiva degli impianti a combustibili fossili entro il 2040.
  • 4

    Introduzione del passaporto di ristrutturazione
    Viene introdotto il concetto di passaporto di ristrutturazione energetica, un documento personalizzato per ogni edificio che indica i passaggi necessari per raggiungere il livello di prestazione ottimale nel tempo.

  • 5

    Classificazione energetica armonizzata
    Gli Stati membri dovranno adottare un sistema di classificazione comune (dalla A alla G), basato su criteri europei uniformi, per rendere più trasparente e comparabile la prestazione energetica degli edifici.

Esenzioni previste

La direttiva tiene conto delle specificità nazionali e prevede diverse esenzioni:

Edifici storici o tutelati dal punto di vista artistico o architettonico;
Luoghi di culto e immobili utilizzati per attività religiose;
Edifici agricoli, temporanei o ad uso stagionale;
Abitazioni secondarie usate per meno di 4 mesi all’anno;
• Edifici per i quali gli interventi risulterebbero tecnicamente o economicamente non fattibili

In Italia, la direttiva avrà un forte impatto, considerando che circa il 60% degli edifici residenziali è stato costruito prima del 1970, senza criteri di efficienza energetica. Il recepimento della direttiva dovrà avvenire entro il 2026, e comporterà:

• L’adozione di un nuovo catasto energetico nazionale;
• L’adeguamento degli APE (Attestati di Prestazione Energetica);
• L’elaborazione di un piano nazionale di ristrutturazione degli edifici;
• L’attivazione di strumenti finanziari, incentivi, detrazioni fiscali e contributi pubblici per aiutare famiglie e imprese.

La Direttiva “Case Green” rappresenta un cambiamento epocale per il settore edilizio europeo. Non si tratta solo di un vincolo normativo, ma di una grande opportunità di riqualificazione del patrimonio immobiliare, con vantaggi ambientali, economici e sociali.

Tuttavia, affinché la transizione sia equa e sostenibile, sarà fondamentale

• Garantire accesso equo agli incentivi, in particolare per le famiglie meno abbienti;
• Promuovere la formazione di tecnici e professionisti del settore;
• Semplificare le procedure burocratiche per gli interventi edilizi.

La sfida è complessa, ma l’obiettivo è chiaro: costruire un’ Europa più verde, efficiente e giusta per le generazioni future.